Le opzioni terapeutiche disponibili per i tumori testicolari a cellule germinali non seminomatosi a basso stadio di malignità dopo orchifunicolectomia radicale includono:
- Sorveglianza attiva
- Chemioterapia
- Linfoadenectomia retroperitoneale
Oggi la linfoadenectomia retroperitoneale a cielo aperto (open) è considerata il gold standard chirurgico ma presenta della limitazioni.
In prima istanza circa due terzi dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico di linfoadenectomia retroperitoneale open all’esame istologico postoperatorio definitivo presenteranno dei linfonodi necrotico/fibrosi o negativi per localizzazioni secondarie del tumore testicolare.
In seconda istanza, l’intervento risulta in una ampia incisione e cicatrice addominale con conseguente importante morbidità e convolascenza postoperatoria.
La linfoadenectomia retroperitoneale VideoLaparoscopica HD-3D risulta come alternativa chirurgica mini - invasiva alla tradizionale tecnica a cielo aperto e fornisce un eccellente metodo di stadiazione retroperitoneale della patologia maligna testicolare.
Di solito, la linfoadenectomia retroperitoneale Videolaparoscopica HD-3D è eseguita senza asportazione del tessuto linfonodale localizzato in sede retro-cavale o retro-aortico, di conseguenza il valore terapeutico di queste asportazione limitata non è ancora definito e sono in corso studi scientifici per definirne il beneficio terapeutico.
La linfoadenectomia retroperitoneale VideoLaparoscopica HD-3D è risultata parimenti efficace alla linfadenectomia retriperitoneale a cielo aperto, nella stadiazione retroperitoneale dei pazienti con tumore testicolare a cellule germinali non seminomatoso in stadio I e per i pazienti in stadio IIa con malattia retroperitoneale di basso volume.
La percentuale di controllo del tumore e l’accuratezza diagnostica della linfoadenectomia retroperitoneale VideoLaparoscopica HD-3D, sono equivalenti alla procedura a cielo aperto ma presenta una morbilità significativamente più bassa.
La perdita dell’eiaculazione anterograda rappresenta il principale effetto collaterale per i giovani uomini che vengono sottoposti a questa procedura chirurgica.
Per cercare di minimizzare questo problema dovrebbe essere effettuata una dissezione template o nerve-sparing. Nella dissezione template a destra, le fibre nervose destre sono resecate mentre sono conservate quelle sinistre. Lo stesso concetto chirurgico è applicato nella dissezione template a sinistra. Una completa resezione unilaterale dei nervi dovrebbe non risultare nella perdita del fenomeno dell’eiaculazione anterograda. La dissezione di entrambi i lati è solo richiesta nella linfoadenectomia retroperitoneale bilaterale.
I vantaggi dell’approccio VideoLaparoscopico HD-3D, rispetto alla chirurgia tradizionale aperta sono:
- un tempo di degenza nella struttura sanitaria più breve.
- un recupero più rapido delle funzioni corporee, di conseguenza una convalescenza più breve
- una tecnica chirurgica assolutamente più precisa e meticolosa, in pratica una micro-chirurgia, grazie alla telecamera ad alta definizione (HD) che proietta su un monitor immagini del campo chirurgico che sono venti - trenta volte più grandi e dettagliate rispetto alla normale vista umana e grazie alla ricostruzione visiva tridimensionale (3D) che permette di operare utilizzando i tre piani spazio-visivi.
- un dolore postoperatorio ridotto e spesso assente, di conseguenza un minor utilizzo di analgesici.
- un più basso rischio di sanguinamento durante l’intervento e nel decorso postoperatorio, quindi una netta riduzione della necessità di emotrasfusioni.
- un rischio ridotto di infezioni essendo una chirurgia eseguita “al chiuso” cioè senza ampie incisioni chirurgiche di apertura.
- assenza di ampie cicatrici chirurgiche che si traduce non solo in un miglior risultato cosmetico-estetico, ma anche in un rischio estremamente ridotto di cedimenti della ferita con formazione di ernie addominali definiti laparoceli.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO DI LINFOADENECTOMIA RETRO-PERITONEALE VIDEOLAPAROSCOPICA HD-3D:
- Pazienti in pre o post chemioterapia con tumori testicolari a cellule germinali non seminomatosi in stadio clinico I.
- Pazienti con tumori testicolari a cellule germinali non seminomatosi in stadio clinico IIa
CONTROINDICAZIONI ALL’INTERVENTO DI LINFOADENECTOMIA RETRO-PERITONEALE VIDEOLAPAROSCOPICA HD - 3D:
- controindicazioni anestesiologiche (assolute)
- obesità (relativa)
- gravissima obesità (assoluta).
- importanti comorbidità cardiovascolari (relativa o assoluta)
- importanti comorbidità respiratorie (relativa o assoluta)
- Fibrosi polmonare marcata post - chemioterapia con bleomicina, in quanto il paziente può non tollerare il pneumoperitoneo (assoluta)
- Diatesi emorragica (assoluta)
- Marker tumorali elevati e anormali (assoluta)
PREPARAZIONE PRE-OPERATORIA:
- Preparazione dell’intestino due giorni prima dell’intervento.
- Tac torace + addome
- Pre-deposito di sangue
- Dieta a basso contenuto di grassi una settimana prima dell’intervento
- Digiuno dalla mezzanotte del giorno dell’intervento.
- Ricovero la mattina dell’intervento.
- Prima di salire in sala operatoria controllo depilazione e posizionamento delle calze compressive per la tromboprofilassi venosa profonda.
- Somministrazione copertura antibiotica ad ampio spettro.
- Dopo l’induzione dell’anestesia generale, posizionamento del catetere vescicale sterile, del sondino naso-gastrico e degli stent ureterali (quest’ultimo opzionale a giudizio del chirurgo).
PRINCIPALI PASSI DELLA LINFOADENECTOMIA RETROPERITONEALE VIDEOLAPAROSCOPICA HD - 3D.
- Paziente posto sul letto operatorio con il lato da operare sollevato di 45 ° in modo tale che ruotando il letto operatorio il paziente può essere posto in posizione supina o in decubito laterale senza dover ricorrere ad un riposizionamento dello stesso paziente.
- Posizionamento transperitoneale del trocar per l’ottica HD-3D tramite tecnica di Hasson, creazione del pneumoperitoneo e successivo posizionamento sotto visione diretta dei trocar operativi per i micro-strumenti laparoscopici.
- Nella linfoadenectomia retroperitoneale destra, si incide il peritoneo lungo la linea di Told dal cieco fino flessura colica destra. Questa incisione è portata cranialmente parallelamente verso il colon trasverso e medialmente verso il duodeno lungo la vena cava inferiore fino in alto al legamento epatoduodenale. Caudalmente l’incisione è portata lungo i vasi spermatici fino all’anello inguinale interno.
- In seguito il colon, il duodeno, la testa del pancreas, sono riflessi medialmente in modo tale che la superificie anteriore della vena cava inferiore, dell’aorta e della vena renale sinistra al suo incrocio con l’aorta sono completamente esposti.
- A questo punto la dissezione del tessuto linfatico entro il template destro comprende: linfonodi interaortocavali, il tessuto preaortico fra la vena renale sinistra e l’arteria mesenterica inferiore, il tessuto linfatico ventrale e laterale della vena cava inferiore e dell’arteria e vena iliaca destra compreso fra i vasi renali e l’incrocio dell’uretere con i vasi iliaci. Il template è delimitato lateralmente dall’uretere.
- I vasi spermatici sono sezionati e liberati nel loro intero decorso partendo dall’anello inguinale interno.
- Nella linfoadenectomia retroperitoneale sinistra, si incide il peritoneo lungo la line di Told dalla flessura colica sinistra fino al margine pelvico e distalmente lungo i vasi spermatici fino all’anello inguinale interno.
- Si incide anche il legamento spleno-colico.
- Nel caso di una miglior esposizione del retroperitoneo superiore, si incide il peritoneo cranialmente e lateralmente alla milza fino al diaframma.
- La dissezione del colon deve essere continuata fino a quando la superficie anteriore dell’aorta non è completamente esposta.
- A questo punto la dissezione del tessuto linfonodale secondo il template del lato sinistro è accessibile.
- Il templatee non include il tessuto linfonodale interaortocavale, ma il tessuto preaortico fra la vena renale sinistra e l’arteria mesenterica inferiore, tutto il tessuto linfatico laterale all’aorta e all’arteria iliaca comune sinistra. Il margine laterale della dissezione è rappresentato dall’uretere. Il tessuto linfatico ventrale all’aorta ma sotto l’origine dell’arteria mesenterica inferiore è preservato.
- I vasi spermatici sono anche rimossi per tutta la loro lunghezza partendo dall’anello inguinale interno.
- Al termine della dissezione, tutto il tessuto linfatico viene posto dentro una endo-bag e rimosso attraverso una breccia cutanea di un trocar.
- Infine il colon viene riposizionato nella sua sede anatomica e fissato con un punto di sutura.
- Un drenaggio non è necessariamente richiesto.
TRATTAMENTO POST-OPERATORIO:
- Mobilizzazione attiva del paziente dalla mattina successiva dell’intervento.
- Alimentazione progressiva e leggera dal giorno successivo all’intervento fino alla completa canalizzazione intestinale.
- Dieta priva di grassi per le 3 settimane successive all’intervento
- Sospensione dei liquidi postoperatori in 2 - 3 giornata postoperatoria.
- Inizio della terapia orale secondo il protocollo di cura.
- Continuazione della terapia per la profilassi della trombosi venosa profonda.
- Rimozione del drenaggio, se posizionato, quando resta vuoto per 24 ore.
- Rimozione del catetere vescicale in seconda - terza giornata postoperatoria.
- Dimissione in 3 - 4 giornata postoperatoria in assenza di problematiche.
POSSIBILI COMPLICANZE DELLA LINFOADENECTOMIA RETRO-PERITONEALE VIDEOLAPAROSCOPICA HD-3D:
Si distinguono in complicanze intra-operatorie (durante l’intervento) e post-operatorie (durante la degenza ospedaliera o al domicilio della paziente).
In seguito al miglioramento e all’evoluzione delle terapia medica pre-operatoria e post-operatoria, delle tecniche anestesiologiche e chirurgiche, la percentuale statistica di rischio di mortalità inerente la procedura si è abbassata ad un valore inferiore al 1 %.
COMPLICANZE INTRA-OPERATORIE:
- Complicazioni inerenti all’anestesia: < 1%
- Embolia polmonare gassosa: < 0,1%
- Complicanze cardiorespiratorie: 0,7 - 2,5 %
- Complicanze gastroenteriche: 0,01 - 0,5 %
- Complicanze funzionalità renale: 0,01 - 0,5 %
- Sindrome compartimentale con rabdomiolisi: < 0,1 %
- Neuroprassia arti: < 0,1 %
- Lesioni vascolari inerenti l’accesso laparoscopico: 0,09 - 0,2 %
- Lesioni vascolari: 0,9 - 5,1 %
- Emorragia: 0,9 - 5,1 %
- Conversione della procedura videolaparoscopica HD-3D in chirurgia aperta: 1,1 - 5,4 %
- Lesioni viscerali: 0,1 - 2 %
- Piccole ernie di parete a livello dei punti di entrata dei trocar: 0,056 - 0,1 %
COMPLICANZE POST-OPERATORIE:
- Trombosi venosa profonda: 0,5 - 1 %
- Anemia post-operatoria con trasfusione di sangue: 0,9 - 5.1 %
- Emorragia nell’immediato decorso postoperatorio che richiede un re intervento: 0,1 -1 %
- Complicanze viscerali (ad esempio ostruzione del piccolo intestino): 0,01 - 0,5 %
- Disfunzione eiaculatoria (perdita dell’eiaculazione anterograda): 4,8 %
- Linfocele: 3,4 - 13,2 %
- Ascite chilosa: 1,2 - 6,6 %
- Complicanze Mediche (infarto miocardio, cerebrovasculopatie acute, tromboembolia polmonare, polmonite, infezioni, sepsi, insufficienza respiratoria, insufficienza renale acuta - cronica, pielonefrite acuta, enterocolite da Clostridium difficilis, disturbi metabolici, disturbi cognitivi, ecc….): 0,5 - 1%
A volte la risoluzione della complicanza può essere di tipo conservativo altre volte richiede un re-intervento.
Dopo l’intervento si avrà un referto istologico definitivo.
In base all’esito del referto istologico, verrà deciso il successivo Follow-up sia per quanto riguarda la cadenza periodica degli esami di controllo da effettuare sia per quanto riguarda l’eventuale necessità di una terapia adiuvante postoperatoria.
In questo caso, ci si dovrà avvalere della consulenza e collaborazione di Specialisti in Oncologia.
La sorveglianza sarà più stretta nei primi 5 anni, ma avrà almeno una durata di 10 anni.
CONSIGLI ED INDICAZIONI PER IL PAZIENTE ALLA DIMISSIONE:
Nei primi 30 - 40 giorni dopo l’intervento, si consiglia un vita regolare ma priva di sforzi fisici intensi e prolungati.
Si sconsigliano nei primi 30 - 40 giorni dopo l’intervento, lunghi viaggi in macchina o in treno o i aereo, l’utilizzo della moto e della bicicletta.
Alimentazione libera ma per le 3 settimane successive all’intervento povera/priva di grassi.
Attenersi scrupolosamente alle indicazioni scritte sul foglio di dimissione ospedaliera.